Il nord ricco e produttivo. I capannoni, le grandi aziende, i soldi. Ma anche il malaffare e la corruzione. I rifiuti tossici che, in nome del profitto e del risparmio, inquinando qualche terra lontana del sud Italia o dell’est Europa. Di questo parla Nordest, il romanzo di Massimo Carlotto e Marco Videtta, pubblicato da e/o. Un giallo che vuole portare alla luce i peccati di un’intera regione. Come si può intuire dal titolo stesso, Nordest è ambientato in Veneto. Una regione che in soli due decenni ha conosciuto il boom economico. I campi e i contadini hanno lasciato il posto alle fabbriche. Sono nati nuovi imprenditori e nuove forme di corruzione. Un territorio ricco, la locomotiva economica d’Italia, che però non ha saputo reggere alla concorrenza sleale di Cina e Romania. E così il castello di carte è caduto, lasciandosi alle spalle macerie e disoccupazione. La vicenda narrata in Nordest ruota intorno all’assassinio di una donna. Giovanna è una giovane avvocatessa, prossima al matrimonio. Il suo corpo, riverso nella vasca da bagno, viene ritrovato dal fidanzato Francesco, anche lui avvocato, figlio di una della famiglie più illustri del paese. L’autopsia stabilisce che Giovanna, prima di essere assassinata, ha consumato un rapporto sessuale consenziente, di cui Francesco non sa nulla. La donna aveva quindi un amante e probabilmente è lui l’assassino.
Eppure dietro la morte di Giovanna c’è di più. Perché il reperto di dna viene alterato, tanto da risultare inutilizzabile? Perché le indagini progrediscono a rilento? Francesco è deciso a scoprire la verità, vuole sapere chi era l’amante della donna che sarebbe dovuta diventare sua moglie. Inizia così a condurre un’indagine parallela, che lo porterà all’interno di un sistema infetto e venduto.
Avevamo già conosciuto Massimo Carlotto grazie al romanzo Mi fido di te, in cui lo scrittore si addentrava nel mondo della contraffazione alimentare. Anche in Nordest si percepisce l’abilità di Carlotto, accompagnata dalla penna di Marco Videtta. Insieme mettono sotto i riflettori il lato più oscuro del vizio italiano. Si intuisce che il giallo, l’assassinio di Giovanna, è un pretesto per poter parlare della corruzione di una generazione, una scusa per rendere la lettura più agevole e avvincente. Eppure una speranza di redenzione c’è ed è Francesco. Figlio di una grande famiglia di avvocati, benestante e benvoluto da tutto il paese. Per lui sarebbe semplice lasciarsi tutto alle spalle, insabbiare la vicenda e proseguire con la propria vita e la propria carriera. In fin dei conti Giovanna lo aveva tradito, perché darle giustizia a tutti i costi? Eppure Francesco decide di indagare e di denunciare. Nordest è un romanzo grigio, freddo, cupo, ma con finale luminoso, salvifico.
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