Un caso editoriale in Spagna. Un romanzo apprezzato dalla critica nazionale e internazionale. Una storia che sta riscuotendo il giudizio più che positivo dei lettori. Stiamo parlando di Patria, dello scrittore basco Fernando Aramburu, edito in Italia da Guanda. Al centro della storia c’è il terrorismo che ha devastato il suo popolo a partire dagli anni Settanta. Eppure, nonostante la precisione storica di un saggio, Patria resta un romanzo che racconta il lutto di due famiglie, entrambe distrutte dall’ETA.
Ci troviamo a San Sebastiàn, città dei Paesi Baschi, che ha dato i natali anche all’autore. Joxian e Txato si conoscono da quando erano bambini, cresciuti insieme, vicini di casa, compagni di interminabili serate all’osteria, tra bicchieri di vino e coca cola, partite a carte, gare in bicicletta. Anche le rispettive mogli sono accomunate dalla stessa amicizia: Miren, compagna di Joxian, e Bittori, consorte di Txato. Anche loro native di San Sebastìan, addirittura da ragazze volevano scegliere la via del noviziato insieme. Ma poi l’amore, il matrimonio, i figli, tutto insieme, come in un’unica grande famiglia. Un giorno però Joxian e Txato hanno smesso di parlarsi, Miren e Bittori si sono allontanate. Chi ha causato questa frattura?
La colpa va imputata all’ETA, acronimo per Paese Basco e libertà, il gruppo filo marxista che per quarant’anni ha chiesto l’indipendenza di quella regione dalla Spagna, attraverso manifestazioni, ma soprattutto attentati. Txato non è visto di buon occhio dall’ETA, perché da uomo squattrinato è riuscito a creare una ditta di trasporti, arricchendo la propria famiglia, ma dando da mangiare anche alle persone del paese assunte nella sua azienda. Appaiono le prime scritte sui muri: Txato spia, Txato fascista… Lettere anonime, estorsioni. Txato non ci sta, non vuole andarsene, non vuole lasciare la sua città. Txato verrà ucciso dall’ETA una mattina di pioggia. Dalla stessa organizzazione terroristica in cui milita il figlio maggiore di Joxian.
Bittori, la vedova, la vittima è costretta a lasciare la città, quasi fosse lei colpevole della morte del marito. Il romanzo inizia oggi con Bittori che torna in paese, cercando la verità. Cercando di curare una piaga antica.
Patria, con una scrittura densa e ricca, ci descrive la Spagna degli anni ’80, ma anche quella del 2001 che è riuscita a disarmare l’ETA. La ferita però è ancora aperta, non basta il cessate il fuoco per far si che tutto torni come prima. Sono tante le famiglie delle vittime, sono tanti quelli che vanno ancora a trovare i parenti in carcere. Aramburu ci ha regalato un romanzo documento, di estrema attualità.
Image source: Instagram, Guanda.it