Sotto il cielo rigido e impassibile di gennaio, Pietro e Paolo si stanno per incontrare dopo tanto tempo. Lo sanno entrambi, sarà l’ultima volta. Il loro legame, consumato da una promessa, è tenuto in vita da una preghiera.
Questa è una storia fatta di promesse e di debiti, di speranze e di guerre. Si tratta del nuovo romanzo di Marcello Fois, intitolato Pietro e Paolo, pubblicato da Giulio Einaudi editore.
Pietro e Paolo sono due ragazzi molto diversi, anche se entrambi nati nel 1899. Il primo è povero, figlio di servi. Il secondo è ricco, figlio di padroni. Questa è una differenza imponente nella Sardegna di inizio Novecento. Eppure i due protagonisti di questo romanzo riescono a superarla. Crescono inseparabili, in comunione con la natura. Paolo insegna a Pietro a leggere e scrivere. Pietro insegna a Paolo a riconoscere i versi degli uccelli che volano nel cielo di Nuoro.
In Italia si sta combattendo una guerra terribile, ma lontana. Un conflitto che irrompe nella quotidianità di Pietro e Paolo quando anche la classe del ’99 è richiamata alle armi. Il primo a ricevere la cartolina è Paolo. A causa di una promessa si arruola volontariamente anche Pietro. Il suo compito è proteggere l’amico fragile. Eppure sul fronte accadrà qualcosa di irreparabile, che allontanerà i due ragazzi per sempre. “Più si diventa coscienti e più si diventa adulti” scrive Marcello Fois in questo romanzo, che è tutto una lunga presa di coscienza. Pietro e Paolo, crescendo, prendono coscienza delle differenze sociali che esistono tra loro. Sul fronte Pietro prenderà coscienza dell’impossibilità di mantenere la promessa fatta al padre di Paolo; dovrà abbandonare l’amico non per volontà propria, ma per un ordine superiore. Ma anche Paolo alla fine comprenderà che Pietro non lo ha mai tradito.
Un romanzo che, prendendo spunto dalla realtà storica, racconta un’amicizia sorprendente e narra una guerra atroce, a volte dimenticata.
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