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Pitti Uomo 96, un successo che si riconferma

by Francesca Marangoni
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30.000 visitatori sono giunti a Firenze per partecipare alle quattro giornate di Pitti Uomo 96, la manifestazione più importante della moda uomo. Un numero incredibile, se pensiamo che quasi 19mila erano buyer del settore, 8mila dei quali proveniente dall’estero. Agostino Poletto, direttore generale di Pitti Immagine, riassume in poche parole il grande spirito della manifestazione: “Pitti Uomo è il luogo da dove prende slancio la campagna vendite delle aziende, ma anche l’occasione in cui promuovere o lanciare un nuovo progetto, presentare al meglio caratteristiche e principi di una collezione, conoscere potenziali collaboratori per nuovi mercati, osservare i concorrenti, trarre ispirazione dagli eventi speciali…”.

L’Italia diventa quindi il crocevia globale per scoprire le tendenze per la stagione primavera/estate 2020, ricca di novità ma con un pizzico di gusto retrò. A concetti molto fresh quali sostenibilitàe sportswear, sdoganato ormai anche nelle occasioni formali, si affiancano la ricerca del vintage ed un’ispirazione anni ’60 per quanto riguarda la morbidezza dei tagli. La ricerca di nuovi materialie nuove tecnologie è fondamentale per il compratore moderno, sempre più sofisticato in termini di tessuti utilizzati, preferibilmente morbidi, pregiati e rispettosi dell’ambiente.

L’evento clou di Pitti è stata sicuramente la sfilata di Givenchy, che ha incantato il pubblico grazie anche alla magica atmosfera dei giardini all’italiana di Villa Palmieri illuminati dalla luce della golden hour. La maison ha svelato una collaborazione unica nel suo genere, ossia il lancio di una linea di sneakers creata a fianco del brand nipponico Onitsuka Tiger. Una prima volta per entrambi: Givenchy non aveva mai collaborato con un brand di sneakers, e Onitsuka Tiger è alla prima esperienza con un’azienda del luxury. 

Debutto nel mondo del menswear per Marco de Vincenzo, che ha portato a Pitti la sua collezione PUM! al Tepidarium del Roster del Giardino dell’Orticultura. Una collezione divertente, originale, in linea con le creazioni che da 10 anni il brand ci regala. Grande libertà di espressione nel design, con un’elegante tradizione sartoriale che permea ogni capo, ma anche libertà e leggerezza nei tagli che permettono alla figura maschile di spaziare nelle scelte e di lasciarsi alle spalle i vincoli canonici che la tradizione tenta di imporre. 

A fare gli onori di casa, anche le storiche case di moda fiorentine Salvatore Ferragamoed Emilio Pucci. Se il primo ha sfilato in Piazza della Signoria rendendo omaggio alla città, il secondo ha catalizzato l’attenzione su di sé presentando il nuovo libro Unexpected Pucci in cui viene raccontato l’universo della maison, dal fashionall’interior design


La boutique fiorentina LuisaViaRoma ha invece scelto Pitti Uomo per spegnere 90 candeline, e l’ha fatto portando in passerella modelle internazionali come Alessandra Ambrosio, Stella Maxwell, Bella e Gigi Hadid ed Irina Shayk, alla sua prima apparizione pubblica dopo la rottura con Bradley Cooper. Più ammaliante e sensuale che mai, la top model russa ha preso parte alla prima sfilata di Carine Roitfeld in Piazzale Michelangelo, lasciando il pubblico a bocca aperta grazie all’abito bustier in pelle accompagnato da luoghi guanti, il tutto firmato Ermanno Scervino.

Image source: pittimmagine.com; vogue.com

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