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Racconti: tre raccolte imperdibili

by Diletta Cecchin
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Il dono della sintesi. La capacità di condensare in poche pagine una storia completa. A volte addirittura in poche righe. Nel corso degli anni raramente vi ho parlato di raccolte di racconti. Forse perché è difficile trovare racconti che valga la pena consigliare. Oppure perché è un genere narrativo un po’ reietto, dimenticato all’ultimo piano delle grandi librerie, insieme ai classici e alla poesia. Eppure un bravo scrittore di racconti è in grado di emozionare, stupire, intrattenere in un lampo di tempo. Rimedio subito a questa mia personale mancanza, con tre raccolte di racconti imperdibili.

Racconti

Da poco è tornata in libreria Dieci, raccolta di racconti dello scrittore napoletano Andrej Longo, pubblicata inizialmente da Adelphi, ora riedita da Sellerio. Dieci come i dieci comandamenti. Infatti, in questo libro, ogni racconto è ispirato a un comandamento biblico. Napoli fa da sfondo a queste storie, una città in cui commedia e tragedia sono inesorabilmente intrecciate. Abbiamo una bravo ragazzo che cerca di non compromettersi col boss camorrista, il killer che vorrebbe un futuro diverso per il figlio, una ragazzina che confessa al proprio gatto di peluche l’orrore che ha vissuto. Lo stile di Andrej Longo, secco, asciutto, senza metafore, non lascia scampo, come del resto il destino a cui ognuno di noi è soggetto.

Racconti

Spostiamoci nel nord Europa con Il viaggiatore di Stieg Dagerman, edito in Italia da Iperborea. Una raccolta più cupa, che raramente lascia spazio alla speranza. Dalla critica, Dagerman è stato paragonato a Kafka e Camus, di cui sicuramente ha eredito la capacità metaforica. In questa raccolta di racconti si narrano le tragedie minori, perché le grandi tragedie sono già state raccontate in passato. I protagonisti sono quasi tutti bambini o adolescenti, costretti a riconoscere le ingiustizie della quotidianità.

Racconti

Infine dei racconti dal sapore mediorientale. Il matto di piazza della libertà di Hassan Blasim, riedito di recente da Utopia edizioni, ci porta nel regime iracheno, fra i richiedenti asilo. In questa raccolta Blasim descrive la precarietà della vita sotto una dittatura, la migrazione forzata e le difficoltà di integrazione in un nuovo Paese. La lingua è ricca, quasi barocca. Alcuni racconti sono molto metaforici, ermetici, siamo nella testa del soggetto protagonista, che solitamente narra in prima persona. Ora non vi resta che farvi trasportare in questa nuova dimensione narrativa, a voi la scelta!

Image Source: Mondadori – Shutterstock

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