Le atmosfere fosche della Torino degli anni Ottanta. Un delitto che affonda le proprie radici in colpe passate. Un commissario e un ispettore che sono disposti a tutto per ottenere giustizia, anche rischiare la propria carriera. Il nuovo romanzo di Davide Longo, intitolato Requiem di provincia e pubblicato da Einaudi, è un giallo in cui atmosfera e azione trovano la giusta combinazione.
Avevamo già conosciuto la coppia Arcadipane-Bramard in un romanzo precedente dello stesso autore, intitolato Così giocano le bestie giovani. Ma mentre Così giocano le bestie giovani è ambientato ai giorni nostri e vede in scena un Arcadipane ormai cinquantenne e un Bramard che ha lasciato la polizia e insegna all’università, con Requiem di provincia siamo negli anni Ottanta. Bramard è ancora in polizia, è il più giovane commissario nella storia delle forze dell’ordine italiane ed è il capo di Arcadipane. Da due anni si è perso nell’alcool, a causa di un dolore terribile che cerca di lenire nel modo sbagliato.
Ma veniamo al tentato omicidio, motore dell’azione di Requiem di provincia. Eric Delarue è un uomo di successo, cinquant’anni ben portati, tanto che gli operai della fabbrica che dirige lo chiamano Julio, come Julio Iglesias a cui assomiglia. Una sera qualcuno suona alla porta del suo appartamento, un uomo con un passamontagna, da cui lampeggiano degli occhi verdi. Delarue apre e in pochi secondi si ritrova con una pallottola nel cranio. Sopravvive per miracolo, ma resta in coma.
Ad indagare sono chiamati Arcadipane e Bramard. La pista politica è quella più accreditata, del resto siamo negli anni Ottanta e le modalità di esecuzione ricordano le Brigate Rosse. Eppure Bramard non è convinto e Arcadipane si fida del fiuto del suo capo, anche se spesso, negli ultimi mesi, è costretto a raccattarlo di notte ubriaco in giro per Torino. Arcadipane e Bramard iniziano ad indagare, e scoprono che il caso è legato alla sparizione di un ragazzino, mai più ritrovato, avvenuta due anni prima.
Davide Longo è riuscito a tratteggiare dei personaggi indimenticabili. Appena ho aperto il libro si sono ripresentati davanti agli occhi Arcadipane e Bramard, come se il romanzo precedente lo avessi letto ieri, e non sei anni fa. Requiem di provincia, oltre ad essere un giallo ben scritto e ben strutturato, è anche un omaggio a quella parte delle forze dell’ordine che non si fa corrompere, ed è disposta a tutto pur di raggiungere la verità.
Image Source: Unsplash – Einaudi