“Deve chiamarsi La perfezione, perché è un libro perfetto”, così Aldo Busi apostrofava questo romanzo di Raul Montanari. E se il maestro Aldo Busi giudica un romanzo perfetto, non ci resta che credergli. Perché La perfezione è una storia completa, inappuntabile, perfetta come solo un cerchio di Giotto può essere. Questo romanzo è stato pubblicato ben venticinque anni fa. All’epoca vinse il premio Linea d’Ombra. Oggi torna in libreria, con una nuova veste grafica, grazie all’editore Baldini+Castoldi.
Vi avevo già parlato di questo scrittore. Nel 2017 con Sempre più vicino, la storia di un terribile tradimento. Nel 2018 con La vita finora, che narra l’anima più cupa degli adolescenti di oggi. Quindi si può dire che con Raul Montanari ormai abbiamo un appuntamento. Ha all’attivo sedici romanzi. Conduce una scuola di scrittura creativa. E con i suoi libri sconvolge i lettori, grazie a una sorprendente capacità di portare alla luce i nostri pensieri bui e nascosti.
Con La perfezione torniamo al Raul Montanari delle origini. Si tratta infatti del suo secondo romanzo, scritto nel 1994. Un romanzo breve, centoventi pagine, da leggere tutto d’un fiato in una sera d’estate. Ci troviamo in una imprecisata località turistica lacustre. Il protagonista è un giovane sfigurato da un incidente automobilistico, il suo volto ha accarezzato l’asfalto. Di lavoro fa il sicario; deve uccidere un assassino di professione diventato troppo ingombrante, quello che potrebbe essere definito un suo collega. Tale compito lo riporterà indietro di dieci anni, a quel terribile giorno in cui perse tutto: i genitori, la sorella e la propria identità. Un noir lapidario e graffiante, in cui il lettore si trova faccia a faccia con il male e ne verrà affascinato. Una storia improbabile, ma che Raul Montanari rende credibile grazie a dei personaggi realistici, cattivi di professione, ma con un personalissimo codice etico.
La perfezione è un romanzo minimalista, preciso e tagliente. Del resto si sa, less is more!
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