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Solo la pioggia: parole dette e parole non dette

by Diletta Cecchin
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Furono quelle le parole decisive?
Parole che una volta pronunciate non si possono più cancellare.
Parole proferite senza comprendere appieno il peso di ciò che si dice. Oppure dette con la precisa intenzione di ferire, magari sfuggite in un impeto di rabbia.
Parole che si conficcano nell’anima senza poter essere dimenticate.
Parole che rieccheggiano nella testa, simili ad ululati di lupi portati dal vento che impediscono di dormire.
Parole che rotolano impetuose senza poter essere arrestate.
Parole a volte banali nella loro essenza, eppure terribili nella verità che lasciano intravedere.
Io non sono come voi.
Furono quelle le parole da cui tutto cominciò?

Solo la pioggiaParole che parlano di parole. Parole che creano, costruiscono, legano. Parole che disorientano, distruggono, annientano. Che enorme potere hanno le parole, ci avete mai pensato? Quelle dette e quelle non dette. Della forza creatrice e distruttiva delle parole parla il nuovo libro di Andrej Longo, intitolato Solo la pioggia ed edito da Sellerio Editore. Una giornata terribile, dal cielo piove acqua a secchiate, le strade di allagano, come anche i negozi e le case a piano terra. Questo scenario, quasi post apocalittico, fa da sfondo a Solo la pioggia, un romanzo breve, scritto con l’acceleratore spianato, da iniziare e finire in una domenica pomeriggio di pioggia, appunto. I protagonisti sono i fratelli Corona; Carmine, Papete e Ivano. Costruttori edili temuti e rispettati (spesso questi due sentimenti vanno a braccetto), dal passato violento, recentemente ripulito a suon di banconote, favori e corruzione.

Solo la pioggia

Carmine è la mente del clan malavitoso, vorrebbe addirittura candidarsi alle comunali. Papete è il braccio armato, quello per cui la violenza non è solo un lontano ricordo. Infine c’è Ivano, il fratello più piccolo, che ha studiato e non ha conosciuto la ferocia degli inizi. I fratelli Corona, ogni anno, per l’anniversario della morte del padre, hanno l’abitudine di ritrovarsi a cena. Niente donne, mogli, sorelle, figli. Solo loro tre, intorno a un tavolo, a bere e mangiare, a commemorare la figura del padre. Quest’anno la cena è prevista a casa di Ivano. Inizialmente tutto sembrerebbe procedere come al solito. Ma ad un certo punto, complice l’alcool in circolo nelle vene, Ivano trova il coraggio per fare una confessione ai fratelli. Da quel momento, da quelle parole pronunciate e impossibili da dimenticare, tutto precipiterà. Solo la pioggia è un romanzo dal ritmo incalzante, quasi asfissiante. Frasi brevi, che si susseguono come i colpi di una mitragliatrice. Tutto si svolge in uno spazio e in un tempo ristretti: l’appartamento di Ivano e la notte in cui sembra che il cielo abbia deciso di aprire a scroscio i rubinetti. Un romanzo consigliato a chi è alla ricerca di una lettura che lo tenga incollato alla pagina.

Image Source: Unsplash

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