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La seconda economia al mondo, dopo gli Stati Uniti. Il paese in cui hanno preso avvio alcune delle peggiori epidemie e pandemie degli ultimi trent’anni: la SARS nel 2002 e il Covid oggi. Un terra ricca di storia, ma sempre più orientata verso il futuro. Uno stato che si definisce comunista, ma in cui capitalismo e globalizzazione ormai si sono fatti strada. Tutto questo è la Repubblica Popolare Cinese, in cui ci porta Karoline Kan col suo primo romanzo Sotto cieli rossi, pubblicato in Italia da Bollati Boringhieri.
Prima di parlavi di Sotto cieli rossi, è utile specificare che dalla Cina esce ancora poco. Abbiamo poche informazioni e notizie non ufficiali, e di conseguenza anche pochissimi libri. Le maglie della censura governativa sono tuttora molto forti, di conseguenza giornalisti e scrittori non sono totalmente liberi di esprimere il proprio pensiero. Questo ci fa capire il coraggio che troviamo alla base di questo romanzo, scritto da un’autrice giovane (infatti il sottotitolo è Diario di una millennial cinese), donna e che ad oggi risiede ancora a Pechino. Sicuramente ha potuto superare i controlli governativi, perché l’ha pubblicato direttamente in inglese, negli Stati Uniti per la casa editrice Hachette.
Sotto cieli rossi è un romanzo autobiografico, che racconta la storia di Chaoqun Kan, nome che in cinese significa fuori dal coro. E in effetti l’autrice ha mantenuto la promessa contenuta nel proprio nome. Successivamente, come molti cinesi, anche Chaoqun ha deciso di darsi un nome occidentale, per semplificare i rapporti con gli stranieri che incontrava svolgendo il proprio lavoro di giornalista e collaboratrice per testate estere. E così è nata Karoline Kan.
Raccontare la propria storia personale e la storia della famiglia in cui è nata, per Karoline Kan diventa occasione anche per ripercorrere i principali eventi della storia cinese del Novecento. Attraverso le sue parole e i racconti dei nonni, conosciamo la guerra civile cinese, l’ascesa di Mao Zedong, gli anni del Grande Balzo di Avanti dell’economia cinese, e la conseguente carestia. E poi ancora la Rivoluzione Culturale e il nuovo corso dato all’economia cinese a partire dal 1978. Pensate che ancora prima di venire al mondo, Karoline violò le leggi dello stato, essendo nata secondogenita durante gli anni della politica del figlio unico. I suoi genitori rischiarono tutto e pagarono una cospicua multa pur di darla alla luce. Probabilmente proprio per questo Karoline ha voluto dimostrare che la sua nascita è valsa la pena. E in effetti ci è riuscita. Un romanzo-viaggio che ci apre le porte di un mondo ancora sconosciuto in occidente e che ci permette di conoscere una generazione piena di vita, coraggio e speranze.
Image Source: scmp.com – bollatiboringhieri.it