Brutte, sono brutte: ma di quella bruttezza che attira lo sguardo e fa parlare di sé. Stiamo parlando delle Tabi, il simbolo di Margiela: le iconiche ballerine con la punta divisa, che tanto ricordano uno zoccolo ovino, tornano sotto i riflettori e sembrano essere tra le scarpe più desiderate dell’autunno. Ma partiamo dalla storia della loro nascita: il designer Martin Margiela racconta, in un documentario del 2019, di essere in difficoltà di fronte alla creazione di una scarpa nuova, diversa da tutte le altre, e di essersi ricordato di un viaggio a Tokyo, dove aveva notato gli operatori stradali con le tabi in cotone, dalla suola piatta. Le Tabi nascono proprio così: da un’ispirazione giapponese, a cui il designer ha aggiunto il tacco.
Niente volontà di sovvertire l’ordine costituito, almeno all’inizio, dietro alla calzatura tradizionale giapponese antica di secoli, ma semplicemente il guizzo di un creativo che, nel 1988, le porta in passerella con un’intelligente mossa pubblicitaria, che consiste nell’averle inzuppate nella vernice rossa, in modo che le modelle lasciassero traccia del loro passaggio.
Da quel momento in poi, le Tabi non hanno mai smesso di suscitare ammirazione o disapprovazione, ma mai con mezze misure: sono calzature controverse, o le odi o le ami. Dietro al loro successo, un’innegabile riconoscibilità, declinata in tantissimi modelli diversi. Le Tabi sono passate dall’essere le calzature preferite dagli amanti dell’ugly chic a scarpe mainstream, grazie anche ad alcune grandi icone di stile, come Irina Shayk e Dua Lipa che, nell’ultimo mese, non hanno perso occasione per sfoggiarle in pubblico, dando così il via al loro revival.
Se prima le Tabi erano un pezzo quasi obbligato della divisa ideale degli studenti di moda parigini, in un secondo momento lo star system ha deciso di elevarle a scarpa di massa, nonostante il costo. Da ultimo, un fatto curioso che ne ha innalzato la popolarità su TikTok: si dice che, dopo un Tinder date, una ragazza si sia accorta delle scomparsa dal suo appartamento di un paio di Tabi di Maison Margiela. Un appuntamento finito male, ma diventato sicuramente virale! Ora, nonostante la loro storia interessante e anche la popolarità e attualità di questa scarpina dove l’alluce è diviso dalle altre dita dei piedi, per me la risposta continua ad essere No.
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