Potevamo immaginare che la pandemia avrebbe certamente influenzato le future collezioni che avremmo visto in passerella, ma in realtà è successo qualcosa di più. Se giù in passato avevamo osservato una lieve discesa del formale a favore di tocchi più casual, adesso questa rottura è più che mai evidente e definitiva: mesi di costrizione in casa hanno rivoluzionato (e continueranno a farlo) il nostro modo di vestire, che punta più che mai alla comodità.
Alla Milano Fashion Week non si parla in alcun modo di trascuratezza, bensì di capi che siano in grado di accompagnarci senza sforzo in una moltitudine di occasioni. Forse per la prima volta, il mondo della moda sembra essere davvero inclusivo, con pezzi che non sembrano essere destinati ad una nicchia di persone addette ai lavori, ma espande i propri confini per rendersi presentabile a chiunque. E questo lo si nota anche dalla scelta dei modelli in passerella e dai testimonial delle collezioni Autunno / Inverno 2021/22, che spaziano dai ragazzi poco più che teenager a uomini in fase di maturità anagrafica e lavorativa, e sono tutti perfettamente a loro agio.
Alessandro Sartori pensa ad un Ermenegildo Zegna in rottura con il passato, o forse sarebbe più corretto parlare di un “(Re)set”; la collezione infatti ha proprio questo nome. L’emblema del lusso sartoriale per eccellenza ridefinisce lo stile personale creando un flusso tra il dentro e fuori, tra vita domestica e sociale, con linee che cadono morbide sul corpo e lo lasciano libero. L’impronta sartoriale rimane, ma si adatta ad essere più confortevole (avrete notato che la camicia è ormai sostituita dalla maglia) e soprattutto unisex – vediamo donne sfilare con giacche maschili legate alla vita come un accappatoio, e nulla ci è mai sembrato più spontaneo. I colori sono tenui e naturali, quasi a volerci accompagnare con dolcezza ad un ritorno verso una nuova normalità.
Poche camicie e più maglia anche per l’uomo Kiton, che tuttavia non cede facilmente al comfort del leisurewear ma opta per un formale smorzato, fatto quindi di capi e tagli tradizionali che però ben si accompagnano con elementi di athleisure e dettagli fortemente casual. Trionfo di colori energici per quello che potremmo quindi definire un business look meno “segregato”.
Stessa tendenza per Tod’s, che punta a ricordare lo stile tipico degli anni ’70 coniugando i classici capi dei giovani di allora ad uno spirito ribelle. Che siano pensati per la vita di campagna o quella di città, i capi di questa collezione sono morbidi, pratici, e sono i dettagli ed i materiali a fare la differenza.
Cos’è oggi la normalità? Ha ancora senso interrogarsi su questo quesito? Silvia Venturini Fendi lo fa, e sembra che la risposta sia fluida come lo spazio in cui sfila la sua collezione, slegato da qualsiasi filone spazio-temporale e dove tutto sembra essere possibile. Infatti è proprio così che si prospetta il futuro: una lavagna bianca fatta per sperimentare. Anche qui vediamo una ripresa dell’abbigliamento indoor – outdoor, che spicca per accostamenti contrastanti ed un’artigianalità spettacolare. È un uomo giocoso, creativo, senza paura di alcun giudizio.
Voglia di viaggio portata all’estremo sulla passerella di Etro, che con colori vivaci e fantasie sgargianti accostante fra loro in un forte gioco di piacevoli contrasti. I capi sono over, per non imprigionare il corpo, che deve vivere completamente il desiderio di libertà ritrovata. Quello che davvero piace di questa collezione è il See now, Buy now, ossia la possibilità di acquistare già da ora alcuni dei capi che abbiamo viso sulla passerella.
Tanta voglia di normalità che da parte di Brunello Cucinelli, che apre l’edizione (digitale) 2021 di Pitti Uomo. In diretta da Solomeo, il re del cashmere dichiara di aver pensato ad una collezione proiettata verso il futuro, un futuro fatto di fisicità e conviviali, un futuro in cui torneremo a stare insieme per davvero, condividendo lo stesso spazio fisico. Lo stile e l’indiscussa eleganza Cucinelli è onnipresente con cappotti, giacche doppiopetto e blazer, ma il piumino di fa più imbottito per essere indossato al di sopra del completo.
Image source: Vogue.com; cameramoda.it