Gli anni Settanta e gli anni Ottanta. Le fughe in autostop. L’amore, la droga, i centri di recupero. In Tutti dormono nella valle, pubblicato da Marsilio Editore, Ginevra Lamberti trasforma la propria storia personale, e in particolare quella della madre, in romanzo. Un libro che è una fotografia, come quella in bianco e nero della copertina, di una generazione figlia di chi ha vissuto la guerra. Ragazzi e ragazze che cercavano tutto e, a volte, sono rimasti senza nulla.
La storia prende avvio con un lungo albero genealogico. Eppure, la protagonista di Tutti dormono nella valle, è unica e irripetibile. Costanza è nata in una valle prealpina dove, soprattutto in inverno, il sole batte poche ore al giorno. Figlia di Tiziano e Augusta, genitori particolarmente anziani, che hanno conosciuto entrambe le guerre e vivono come nel secolo scorso. Un’infanzia e un’adolescenza priva di orizzonti, in una casa col bagno nel cortile e la stufa a legna che scalda solo la cucina. Forse da qui nasce il bisogno di Costanza di fuggire. O forse è un’esigenza innata, scritta nel suo stesso DNA.
Costanza scappa, corre, fugge. A piedi, in autostop, in corriera. Quando torna a casa trova solo l’indifferenza dei genitori, che non sanno come comportarsi con quella figlia pazza. Insieme a lei l’amica di una vita, Livia, con cui salta la scuola, dorme sui pavimenti, smezza canne e acidi. Ad un certo punto, sulla propria strada, Costanza incontra Claudio. Un ragazzo di Roma, alto e magro, che si fa di eroina. Claudio sarà l’altrove che Costanza cerca da sempre. Nonostante le bugie, gli arresti per traffico di droga, le comunità di recupero, le ricadute. Costanza riuscirà ad entrare nella comunità di San Patrignano insieme a Claudio. Qui vivranno, da eletti o da reclusi a seconda del punto di vista, per alcuni anni. In comunità nascerà una bambina, che nel romanzo si chiama Gaia e nella realtà Ginevra. Ginevra Lamberti sa scrivere. Con Tutti dormono nella valle è riuscita a rendere unica e particolare una storia già vista e sentita. Una scrittura lirica che intesse un romanzo generazionale. Il libro perfetto per chi ama le storie italiane.
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