Se siete alla ricerca di un romanzo delicato, che parli di e ai sentimenti, Un’estate di Claire Keegan, edito da Einaudi, è il libro che fa per voi. Un romanzo breve (o forse un racconto lungo) di circa settanta pagine, perfetto per un viaggio in treno o per una domenica pomeriggio di pioggia. Una piccola gemma di una scrittrice che sa mettere d’accordo pubblico e critica e da cui è stato tratto il film A Quiete Girl, un’altra chicca imperdibile. Il caso Keegan è scoppiato in Italia grazie al precedente romanzo, Piccole cose da nulla, di cui vi avevo parlato in occasione delle letture natalizie. In Un’estate ritroviamo la stessa sobria eleganza, arricchita da una scrittura netta, libera dal superfluo. Keegan vi smuoverà emozioni che non sapevate neanche di avere, ma con estremo garbo.
Ritroviamo anche l’Irlanda, campagne verdi a perdita d’occhio, fattorie sparse qua e là, mucche al pascolo. La protagonista, e voce narrante, è una bambina silenziosa, abituata a passare inosservata. La conosciamo mentre in macchina col padre sta per essere lasciata a casa di lontani parenti, dove trascorrerà tutta l’estate. I Kinsella si sono offerti di accoglierla per alleggerire la famiglia di origine di una bocca da sfamare. Marito e moglie sono senza figli, a causa di una tragedia passata, che gli ha lasciato un immenso dolore, ma anche tantissimo amore che riverseranno sulla bambina. La piccola per la prima volta è vista, accolta, ascoltata, capita. I Kinsella si prendono cura di lei e lei fiorisce in questo amore famigliare che mai prima aveva conosciuto. Ma purtroppo, tutte le cose belle hanno un termine, una fine che coincide con il concludersi dell’estate.
Un’estate è un romanzo metaforico. In poche pagine, Keegan tratteggia un affresco incredibilmente veritiero di quella che era la povertà economica e la povertà di sentimenti di una terra flagellata dalla miseria, l’Irlanda appunto. Perché quando si fa fatica a mettere insieme il pranzo con la cena, i figli non sono altro che bocche da sfamare e non piccoli esseri umani che hanno bisogno di cura e amore. Eppure in questa povertà d’animo c’è una piccola speranza, amare è possibile.
Un romanzo circolare che inizia e termina con due figure paterne agli antipodi. Il padre naturale della protagonista, uomo da niente, bugiardo e alcolizzato, che la lascia da dei perfetti sconosciuti. E Kinsella, uomo che sa dar voce ai propri sentimenti, le cui mani accolgono e stringono. Come potete vedere, settanta pagine di intense emozioni.
Image Source: Pixbay – Einaudi