Un tè a Chaverton House, ultimo libro di Alessia Gazzola, ha il gusto di una tazza di tè assaporata alle 17 in punto in una tazzina presa dal servizio inglese della nonna, mentre dalla finestra ci si lascia ammaliare dal fascino della campagna inglese.
È proprio un’antica dimora nel Dorset, chiamata Chaverton House, a fare da sfondo a questo romanzo scritto per regalare qualche ora di evasione e leggerezza. Angelica Bentivegna ha 27 anni, una serie di aspettative fallite alle spalle ed un mistero familiare da risolvere per conto della vispa prozia. Decide quindi di iniziare le proprie indagini partendo da un giorno all’altro per l’Inghilterra, destinazione Charveton House, dove arriva con l’intenzione di una visita breve, ma si ritroverà invece a svolgere un lavoro inaspettato – la guida turistica all’interno della storica dimora diventata l’ambientazione di una famosissima serie tv, come inaspettato è il fascino di Alessandro, manager della tenuta ed assolutamente inavvicinabile. Tra prime edizioni di Jane Austen ed Emily Bronte, pettegolezzi quanto basta, cornetti appena sfornati ed un intreccio di eventi che potrebbe mettere in discussione il passato della famiglia, tutto può accadere se si decide di lasciarsi guidare dall’istinto. Un romanzo estremamente leggero, dai toni buffi ed ironici che si intrecciano sulle note di un rapporto basato, non a caso, su ragione e sentimento. Una vera e propria coccola, una ventata di serenità e leggerezza. Angelica è l’ennesima protagonista femminile nata dalla penna di Alessia Gazzola, siciliana classe 1982, laureata in Medicina e Chirurgia con una specializzazione in Medicina Legale. Esordisce nelle librerie grazie alla serie de L’allieva, diventata poi anche una serie tv con protagonista Alessandra Mastronardi nel ruolo di Alice Allevi. Nel 2019 esce Lena e la tempesta, una lettura dal profumo di mare, delicata come la sabbia ma a tratti ruvida come uno scoglio, che non prevede tuttavia un sequel. Una seconda serie è invece quella scritta attorno al personaggio di Costanza Macallè nei romanzi Questione di Costanza e Costanza e i buoni propositi, dove Alessia racconta le vicende di una paleopataloga single di 30 anni con una bimba piccola da crescere. Anche qui non mancano un buona dose di dolce ironia e goffaggine della protagonista, che tuttavia si riscatta grazie ad una indicibile determinazione caratteriale. Vista la professione della protagonista, alla base dei romanzi è necessaria un’indagine molto accurata per garantire una narrazione credibile, indagine decisamente inconciliabile (in termini di tempo) con la gestione di una famiglia in lockdown. Ecco perchè Alessia Gazzola si orienta su qualcosa di completamente diverso. Un tè a Chaverton House vede la propria nascita come un racconto che aiuta a sentire il legame familiare in un momento in cui le distanze sembrano infinite: ogni giorno, Alessia manda un capitolo via email alla madre in Sicilia e ad un gruppo di sette amiche, e quel capitolo rappresenta per tutte loro un appuntamento quotidiano per evadere e per ritrovare un piccolo conforto. La decisione di pubblicarlo arriva in un secondo momento, ma lo scopo è il medesimo. Non c’è nulla di meglio che lasciarsi cullare dalla serenità della campagna British per cercare un rifugio sicuro.
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