Viola Ardone
è una delle nuove scoperte della narrativa italiana. Nel 2019, Il treno dei bambini, è stato un caso letterario. Per settimane in classifica, ha venduto migliaia di copie ed ora è in corso di traduzione in venticinque paesi. Eppure Il treno dei bambini non è stato il suo unico libro. Nel 2016 pubblicò con Salani il romanzo Una rivoluzione sentimentale. La lettura perfetta per chi ama Napoli, i sentimenti profondi e le storie italiane.
Anzitutto, per parlare di Una rivoluzione sentimentale, è necessario cominciare col sottotitolo di questo volume, che recita:
Un romanzo d’amore e di rivolta, con tre quarti di fantasia e uno di realtà.
Infatti la protagonista, Zelda, solo all’apparenza è una donna algida, fredda, concentrata esclusivamente su se stessa e incapace di provare sentimenti. In realtà questa storia racconta un cambiamento, appunto una rivoluzione, quella che sconvolgerà la vita di Zelda. Lentamente la nostra protagonista riuscirà a comprendere che la vita non è fatta solo di studi e realtà, ma appunto anche d’amore, rivolta e fantasia. Una rivoluzione sentimentale si svolge fra i vicoli del centro di Napoli e la provincia di Scogliano, avvelenata da una discarica abusiva. Zelda, ricercatrice universitaria di buona famiglia, stanca di una vita precaria fatta di contratti a termine, ha accettato un posto fisso come professoressa di italiano e latino nel liceo scientifico di Scogliano. Zelda è convinta di non avere nulla da offrire a ai ragazzi della V Q, la sua classe, eppure non è così. La professoressa riuscirà a trasmettergli le chiavi di lettura del mondo. E loro le faranno capire che la rivoluzione non è così lontana. Una rivoluzione sentimentale è un inno al potere dell’insegnamento. Del resto Viole Ardone è laureata in lettere e insegna italiano e latino nei licei, quindi conosce molto bene i ragazzi di oggi, i loro sogni e le loro paure. Il romanzo è inframezzato da alcuni temi, o meglio saggi brevi come li definisco Zelda e il Ministero dell’Istruzione, in cui i ragazzi raccontano alla prussure’ il loro mondo. Una realtà fatta di povertà, lavoro precario, case popolari e dialetto, da cui però emerge una forza, la volontà di non accettare tutto quello che li circonda, e soprattutto di combattere la discarica abusiva di Scogliano. Esistono tanti saggi e altrettanti romanzi che raccontano il ’68, la rivoluzione incompleta di una generazione che credeva nel cambiamento mondiale. Una rivoluzione sentimentale ci racconta una rivoluzione più piccola, locale, cittadina, ma non per questo meno potente.
Image Source: Salani.it – Miguel Bruna Unsplash