Non è semplice scrivere un romanzo storico con realismo e intensità, senza scadere nell’enciclopedico. Ricostruire perfettamente un tempo e un luogo lontani, intessere vicende, atmosfere e personaggi distanti secoli dal lettore, risultare realistici e avvincenti non è sempre scontato. Tutto ciò è riuscito alla perfezione alla scrittrice di cui vi parlerò questa settimana, Kiran Millwood Hargrave, autrice del romanzo Vardø. Dopo la tempesta, pubblicato in Italia da Neri Pozza.
Non si direbbe, ma Vardø. Dopo la tempesta è il primo romanzo storico di Millwood Hargrave, romanziera britannica che con le vicende narrate in questo libro ci trasporta nel profondo nord norvegese, tra il 1617 e il 1619. L’isola di Vardø è il comune più a oriente di tutta la Norvegia ed è famosa per la roccaforte di Vardøhus, la fortezza più a nord nel mondo, un luogo sinistro, castello e carcere, che gioca un ruolo fondamentale in questa storia.
Il 24 dicembre 1617, Vardø fu colpita da una terribile tempesta, che uccise circa quaranta pescatori, usciti in mare a compiere il loro mestiere. Praticamente morirono tutti gli uomini di Vardø e l’isola rimase nelle mani di un gruppo di donne, vedove e orfane, distrutte dal dolore e dalla paura. Maren Magnusdatter, protagonista del romanzo, e le altre non possono fare altro che cercare di sopravvivere, iniziando a svolgere tutti quei mestieri che prima erano competenza degli uomini. Per esempio, se non vogliono morire di fame, devono rimettere le barche in mare e riprendere la pesca. Ma questo gesto è condannato dal parroco e dal alcune compagne, le donne da kirke, che lo considerano osceno e inadatto al genere femminile. Lentamente il paese ritrova in equilibrio che viene distrutto nel momento in cui a Vardø approda il sovrintendente Absalom Cornet, uomo inviato dal re, per riportare ordine e debellare qualsiasi forma di eresia. Al suo fianco, la moglie Ursa, annientata dal marito e dalla solitudine di quei luoghi, troverà in Maren un alleata. Eppure nulla può fermare la violenta repressione del sovrintendente.
Per scrivere questo romanzo, Millwood Hargrave si è ispirata a fatti realmente accaduti in quell’epoca a Vardø e nei dintorni e testimoniati da un memoriale, costruito sull’isola, che vuole ricordare la morte di novantuno persone, quattordici uomini e settantasette donne, condannati per eresia. Per secoli, sulle piane nel nord della Norvegia, ha vissuto il popolo sami in profonda comunione con la natura e i suoi fenomeni atmosferici, fino a quando il re Cristiano IV ha voluto portare la religione cristiana con la forza. La tempesta che ha ucciso quaranta uomini è avvenuta veramente. Il sovrintendente Cornet è vissuto realmente. Come sono reali le incarcerazioni, le torture e i roghi. Tutto ciò rende Vardø. Dopo la tempesta un romanzo dall’incredibile memoria storica, che ha il merito di far conoscere ai lettori una vicenda ormai dimenticata.
Image Source: John William – Pixbay – Neri Pozza