Il wrap dress, o abito a portafoglio, è il modello più desiderato della stagione primaverile. Da Cybill Shepherd in Taxi Driver a Penelope Cruz ne Gli abbracci spezzati, fino ad arrivare a Michelle Obama e a Madonna: l’abito a portafoglio conquista proprio tutte ed è immune a trend, stili e mode. Semplice, scollato a V e stretto in vita da una cinta, senza bottoni, cerniere o ganci, il wrap dress ha una lunghezza fino al ginocchio ed è realizzato in un tessuto jersey che non si sciupa, ma che esalta la silhouette femminile, valorizzandola e lasciandole al tempo stesso libertà di movimento.
Ma chi fu la prima ad ideare il celebre abito a portafoglio? Nel 1974, la stilista belga Diane von Fürstenberg presenta un modello d’abito che diventerà un’icona transgenerazionale e globale. Piace subito a tutte e tutte possono permetterselo: costa 85 dollari e nel primo anno se ne vendono 5 milioni. È nato l’abito manifesto, che risponde perfettamente a tre principi femministi: non costringe, si mette e si toglie in un attimo, sta bene a tutte. Entra nel guardaroba di tutte…lì rimane!
Dopo ben 50 anni, infatti, il wrap dress – a cui è stata dedicata anche la capsule collection Wrap50 – è ancora estremamente attuale, anzi, è proprio uno dei modelli chiave della primavera 2024. Tutti i brand lo ripropongono in svariate fantasie, dalla floreale all’animalier, dai colori accesi al più fantasioso modello con le frange. L’abitino che avvolge è perfetto da indossare sia di giorno che di sera, in ufficio così come ad un aperitivo tra amiche.
Diventa il nostro complice per un primo appuntamento, ma è anche perfetto per sgattaiolare via dopo un’avventura di una notte. Sexy, ma non vistoso, si potrebbe dire che il wrap dress di Von Fürstenberg è paragonabile alla petite robe noir di Chanel: entrambi abiti rivoluzionari, parlano di libertà, diventando classici senza tempo.
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